30/12/2024 Sentiero 2 dei colli Euganei

Distanza totale: 12,4 Km (5.8↑ 5.8↓ 1.6↔)
Altitudine massima: 450 m
Altitudine minima: 40 m
Dislivello assoluto: 410 m
Totale salita: 580 m
Totale discesa: -580 m
Tempo totale: 5h 35′ (soste incluse) 3h 29′ (in movimento)
Presenti: Cippe, Pedro

Giro sui Colli Euganei a chiudere un’annata avara di escursioni, un bel giro, lungo, vario, con diversi saliscendi ed un paio di cime molto belle, Pendice e Pirio.

Case Zuccato. Quota 45 m.
Lasciamo l’auto in via Calti Pendice nei pressi delle case Zuccato dove uno slargo della strada a ridosso del calto del Pendice funge da parcheggio. Risaliamo la via e raggiungiamo il bivio (0.1 km, 46 m, 1′) che segna l’incrocio tra andata e ritorno e dove proseguiamo a destra. Dopo pochi metri la strada diventa un sentiero vero e proprio. Raggiungiamo località le Corbeggiare (0.6 km, 112 m, 14′) dove ritroviamo l’asfalto ed alcune tabelle, qui proseguiamo a destra. Davanti a noi si erge cima Pendice, il nostro primo obiettivo. Superiamo nuovamente il calto del Pendice e lasciamo l’asfalto inoltrandoci a sinistra nel bosco anche se un cartello indica divieto di accesso (0.8 km, 115 m, 19′). Il sentiero si avvicina in breve alle rocce strapiombanti del Pendice fino a raggiungere un bivio ( 1.2 km, 147 m, 27′) dove proseguiamo a sinistra, poi altro incrocio a destra (1.3 km, 160 m, 29′) fino a raggiungere questa tabella illustrativa (1.35 km, 180 m, 37′) limitrofa all’area di sosta di rocca Pendice, tipico punto di partenza se si vuole un giro sul solo Pendice. Da qui si inizia a salire ripidamente, ci sono una lunga serie di gradoni di legno che portano a ridosso delle pareti del Pendice. Questo è un tratto molto suggestivo e particolare, da assaporare con calma, a sinistra ci sono le pareti con tutte le vie di ascensione, zeppe di chiodi, e c’è anche una targa del cai ad indicare la palestra di roccia dedicata a Toni Gianese. La salita lungo la palestra termina in corrispondenza di una specie di forcella oltrepassata la quale si cammina radenti alle rocce, suggestivo il panorama da quassù. Raggiungiamo ad un certo punto un masso dove è evidente il segno del sentiero ed è presente una catena di ferro che utilizziamo per salire fin quasi alla cima del Pendice dalla quale si può godere di un notevole panorama. Giriamo intorno alla cima fino a raggiungere i ruderi del castello di Speronella (approfondimento) che si palesano inizialmente con questa scaletta superata la quale si accede ad un grande terrazzo panoramico.

Terrazzo panoramico di Rocca Pendice (1.73 km, 290 m, 1h 5′)
Prima sosta per rifocillarci un po’ guardando il panorama, poi riprendiamo lasciando il terrazzo in direzione di altri ruderi ben visibili davanti a noi e raggiunti i quali il sentiero prosegue verso destra (1.79 km, 287 m, 1h 28′) e poco più avanti raggiunge un bivio dove proseguiamo a sinistra (1.82 km, 284 m, 1h 28′) mentre a destra è ben visibile una traccia che sale molto ripida con una serie di corde. Il sentiero ora declina dolcemente ed alla nostra destra offre un panorama verso sud molto suggestivo, complice la nebbiolina tra i colli. Stiamo scendendo verso Castelnuovo. Superiamo un bivio (2 km, 280 m, 1h 34′) proseguendo a sisnitra, a destra si perviene alla provinciale 43, mentre a sinistra si sale un piccolo colle dal quale si ha una bella panoramica verso Rocca Pendice. Torniamo a scendere passando dritti ad un incrocio (2.42 km, 280 m, 1h 48′) e raggiungendo al termine della discesa, caratterizzata da alcuni gradoni di legno, l’abitato di Castelnuovo (2.9 km, 270 m, 2h 4′). Ci immettiamo nell’asfalto dell’omonima via e procediamo a destra fino a raggiungere la piazza che attraversiamo per accedere in via Ronco nella quale proseguiamo a sinistra, superata una curva è evidente il sentiero che ci permette di lasciare l’asfalto (3.28 km, 260 m, 2h 11′) ci sono anche delle tabelle. Si riprende ora a salire, siamo diretti verso Carpané, raggiungiamo un bivio (3.75 km, 332 m, 2h 46′) dove proseguiamo a destra tralasciando alla nostra sinistra delle tracce che portano in via Venda. Superato il bivio si torna a scendere di quota fino a raggiungere delle tabelle (4.12 km, 322 m, 2h 53′) con le indicazioni per il crinale del Carpané, alla nostra destra il bosco a sinistra uno spazio prativo coltivato a vite se non ricordo male che percorriamo in leggera discesa ed al termine del quale vi è un altro bivio (4.22 km, 320 m, 2h 55′) dove teniamo la destra. Da qui in avanti è un po’ complicato spiegarsi, ci sono diversi incroci dovuti alla presenza di molte tracce, al primo procediamo a destra (4.54 km, 339 m, 3h) e subito dopo a sinistra (4.59 km, 345 m, 3h 2′) a questo punto si procede dritti fino ad un incrocio di sentieri (4.88 km, 388 m, 3h 9′) ancora dritti fino ad un altro bivio dove procediamo a sinistra (4.95 km, 400 m, 3h 11′) e poi proseguiamo fino all’incrocio cruciale per noi (5.22 km, 440 m, 3h 19′). Qui infatti il sentiero numero 2 gira intorno al Venda andando quindi a destra, percorso che abbiamo già fatto in passato e che decidiamo di saltare, richiede circa un’ora in più, procediamo invece a sinistra sul sentiero che porta alle case Brombolina, anche questo già fatto in passato, ma da qualche parte dobbiamo pur tornare e secegliamo di proseguire sulla via più breve. Raggiungiamo quindi le casa Brombolina e la strada bianca che le serve la quale dopo un centinaio di metri si innesta in via Venda (5.64 km, 450 mt, 3h 26′). Siamo nuovamente sull’asfalto, ma per pochi metri. In questo tratto sulla nostra destra vediamo anche i cartelli del sentiero da cui saremmo dovuti arrivare se avessimo fatto il giro completo. Poco più avanti superiamo forcella Baiamonte (5.8 km, 450 mt, 3h 30′) o forcella dee ponte come è indicata sulla carta da cui si gode di un bel panorama con il Carega a farla da padrone tutto bello innevato.

Tenendo la destra lasciamo nuovamente l’asfalto e ci rimettiamo a camminare nel bosco (5.91 km, 440 mt, 3h 33′). Qui volendo ci sono ben tre percorsi che portano tutti in via Siesa noi scegliamo a nostro avviso il più diretto che prosegue in leggera discesa o rimane in quota, un altro sale verso cima Baiamonte che stiamo aggirando in senso antiorario, ed il terzo si innesta sempre in via Siesa ma più in basso. Superiamo un primo incrocio (6.32 km, 408 m, 3h 39′) tenendo sempre la destra e proseguiamo fino ad innestarci su via Siesia, la parte sterrata, (6.66 km, 348 m, 3h 47′) dove proseguiamo a sinistra fino ad immetterci sempre su via Siesia ma questa volta sull’asfalto (7.6 km, 296 m, 4h). Evidenti cartelli indicano ora di proseguire verso destra. Si cammina per poco sulla strada asfaltata, la lasciamo infatti poco più avanti prendendo a sinistra in corrispondenza dell’inizio di via Cicogna Pirio (7.82 km, 293 m, 4h 3′) per un breve tratto su asfalto e poi strada bianca, aggirando in sostanza il monte Miègo in senso orario e tenedo sempre la destra fino al bivio successivo dove svoltiamo a sinistra (8.07 km, 290 mt, 4h 7′). Lasciamo alla nostra sinistra il ristorante 7° Cielo e prendiamo a destra girando intorno al monte Penàcio ancora in senso orario godendo di qualche bel scorcio panoramico. L’unico punto critico che voglio segnalare è questo (8.73 km, 292 mt, 4h 17′), relativo ad un incrocio di più vie dove bisogna prendere quella più a destra che porta a calpestare nuovamente l’asfalto in corrispondenza di Cà Zorzi e dell’agriturismo Ca’ Noale (9.1 km, 225 m, 4h 24′). Percorriamo giusto un centinaio di metri sull’asfalto poi lasciamo la strada e prendiamo a sinistra la salita verso il monte Pirio (9.28 km ,225 m, 4h 27′) indicata da tabelle. La salita è ripida, ma breve. Si sviluppa tra massi ed arbusti, molto bella, da fare con calma per godersi ogni centimetro, lo spettacolo vero sopraggiunge all’apice quando compaiono le creste del Pirio, fortunatamente proprio al calar del sole quando la luce ed i colori diventano più belli. La punta del Pirio è formata da alcuni spuntoni rocciosi, tra i quali noto dei chiodi che sono il punto di arrivo delle vie che salgono da sotto. Ci fermiamo pochi minuti giusto per fare qualche foto panoramica poi riprendiamo il cammino in discesa. Dopo pochi metri sulla sinistra una evidente traccia (9.93km, 300 mt, 4h 57′) scende ripidamente sul versante ovest del Pirio proprio tra le pareti di salita, noi però andiamo dritti fino a raggiungere la base del Pirio dove svoltiamo a sinistra (10.02 km, 251 mt, 5h 2′). Proseguiamo ora sempre dritti, superando un dedalo di sentieri e tracce che non segnalo e proseguendo verso il monte Arrigon che lasciamo alla nostra destra all’altezza di questo bivio dove appunto teniamo la sinistra (10.9 km, 190 mt, 5h 13′). Ci immergiamo in un fitto ed umido bosco che attraversiamo completamente fino a sbucare in questo curvone (11.9 km, 70 mt, 5h 32′) in via Calti Pendice dove proseguiamo a sinistra per arrivare fino alle auto presso le case Zuccato.

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